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EWA PIĄTKOWSKA servizi di accompagnamento per italiani in viaggio a Cracovia, Auschwitz e regione Małopolska

Cracovia

La porta I del Ghetto di Cracovia Porta nr I del Ghetto di Cracovia 1941-1943
La targa sulla fabbrica di Schindler Targa sul muro della Fabbrica di Schindler
Piazza degli Eroi del Ghetto di Cracovia Piazza degli Eroi del Ghetto di Cracovia
Cracovia è la mia città natale e con grande piacere vi accompagnerò lungo le vie di una delle più antiche città del Paese, situata a Sud della Polonia. In passato fu capitale, sostituita poi in questa posizione da Varsavia, e tutt'oggi rimane una città centrale della Polonia sotto il profilo artistico e culturale, con università che offrono decine di migliaia di corsi frequentati da centinaia di migliaia di studenti. Il centro storico della città è stato riconosciuto dall'UNESCO come uno dei 12 più preziosi complessi architettonici del mondo. Tra i tantissimi monumenti spiccano: la Piazza Grande del Mercato sovrastata dallo splendido palazzo rinascimentale Sukiennice e dalla Chiesa gotica di Santa Maria, dove si trova la famosa pala d'altare lignea; il Collegium Maius, sede dell'Università Jagellonica, una delle più antiche d'Europa; il Castello reale sul Wawel; il Duomo, luogo d'incoronazione dei re polacchi; il quartiere di Kazimierz, con le magnifiche sinagoghe rinascimentali.
È una città con tantissimi monumenti storici e decine di musei. In ogni angolo potete sentire la voce della storia, anche quella tragica della II guerra mondiale e dello sterminio degli ebrei da parte dell'invasore nazista (il quartiere ebraico Kazimierz è stato immortalato sul grande schermo da Steven Spielberg, che in questo posto ha girato "Schindler's List"). La Piazza Eroi del Ghetto, nel quartiere Podgórze, è stata testimone della nascita e della progressiva eliminazione del ghetto (1941-1943) e vi si trova la "Farmacia dell'Aquila", oggi museo, presso la quale lavorava Tadeusz Pankiewicz, un polacco che decise di vivere e svolgere la propria attività aiutando la popolazione ebraica. Nell'ex edificio amministrativo della fabbrica di Oscar Schindler, è possibile visitare il Museo Storico con l'esposizione interattiva "Cracovia - il periodo dell'occupazione 1939-1945" che attira ogni anno migliaia di visitatori. Il museo illustra in modo dettagliato e con grande cura di particolari la storia di Cracovia durante l'occupazione nazista, dal settembre del 1939 fino alla liberazione dall'esercito sovietico nel 1945. Ma si presti attenzione che non si tratta di un memoriale dedicato a Schindler: all'interno dei locali dell'ex Fabbrica D.E.F. (Deutsche Emaillewaren-Fabrik), che durante la seconda guerra mondiale produceva oggetti smaltati, troverete il suo ufficio e qualche fotografia, ma nient'altro sull'imprenditore tedesco.
Nelle vicinanze si trova un tratto del muro del ghetto, da cui la strada corre (per circa 2 chilometri) in direzione del terreno dell'ex campo di concentramento di Płaszów, istituito dai tedeschi già dal 1942. Il campo di Płaszów nacque come campo penale di lavoro forzato per polacchi ed ebrei, da metà del 1943 divenne sottocampo di concentramento di Majdanek di Lublino, per diventare alla fine un campo di concentramento indipendente. Molti prigionieri perirono lì a causa di malattie, fame, del lavoro massacrante, delle percosse e delle esecuzioni. Oggi sono visibili ancora alcune fosse comuni, dove furono sepolti migliaia di uomini. Tra gli assassini del posto si ricorda, famoso per la sua crudeltà, il comandante Amon Goeth. È possibile vedere la sua casa, assieme ad un'altra chiamata "casetta grigia", nei cui sotterranei si trovavano vere e proprie sale di tortura. Fra circa 2000 sopravissuti, ve ne furono 1000 portati via da Cracovia nell'ottobre del 1944 da Oskar Schindler.
Un importante luogo della memoria sulla mappa di Cracovia è la sezione del Museo Storico, situata in via Pomorska 2. Il suo compito principale è costituito dalla tutela delle celle dell'ex arresto temporaneo della gestapo – luogo di supplizio di molte migliaia di polacchi e di persone di altre nazionalità nel corso della II guerra mondiale. Queste celle, che mantengono a tutt'oggi la loro forma originale, sono una testimonianza del tragico periodo dell'occupazione tedesca. Sulle pareti dei tre locali utilizzati per la reclusione sono rimaste le iscrizioni, risalenti al periodo 1943-1945, lasciate dagli individui arrestati ed interrogati in questo luogo. Tra i prigionieri vi erano rappresentanti di tutte le classi sociali, con idee politiche differenti, arrestati per azioni compiute contro l'occupante tedesco e la sua politica, avente l'obiettivo di "ricostruire il Governatorato Generale". L'esposizione principale è intitolata "I cracoviani di fronte al terrore 1939-1945-1956". Si tratta di un racconto dedicato alle similitudini tra due sistemi totalitari: quello nazista e quello comunista. Questo mondo disumano viene illustrato ai visitatori dalle figure dei funzionari della gestapo e dell'Ufficio per la Sicurezza. L'esposizione racconta anche la storia di gente normale, ossia degli abitanti di Cracovia che si trovarono a risiedere nella città in un periodo della storia estremamente tragico ed inquieto.
Un altro posto che merita di essere visitato è Il Museo dell`Armii Krajowej. Armia Krajowa (l'AK – l'Esercito Nazionale Polacco) era uno dei movimenti di resistenza più forti e numerosi di tutti i paesi occupati, con tanto di comandi regionali, scuole di guerra, accademia ed un governo in esilio a Londra. All'interno del museo si trova l'esposizione permanente che racconta della resistenza polacca all'occupazione, presenta la vita quotidiana sotto l'oppressore sovietico e tedesco, la prigionia di migliaia di persone nei campi di lavoro, la germanizzazione forzata sotto il Governatorato Generale, ma anche l'attività di opposizione contro il successivo dominio sovietico. Vengono raccontate le tappe di come si procedeva a imprigionare gli esponenti della resistenza, e di come i russi dopo la fine della guerra tentavano di screditare l'Armia Krajowa, facendo credere che essa avesse combattuto contro l'Armata Rossa, eliminando coloro che si opponevano alla instaurazione a Varsavia di un regime vassallo di Mosca. L'AK dopo essere sciolta nel 1945, continuava la sua lotta. Molti elementi si unirono all'organizzazione anticomunista NIE — Niepodleglość, "Indipendenza" -, ma dopo una serie di sanguinose violenze da entrambe le parti, gli organismi speciali di Stato per la repressione soffocarono l'opposizione, e la resistenza anticomunista fu un po' alla volta piegata. Le varie esposizioni del museo raccontano con grande cura la triste storia dei valorosi, che dopo la strage fascista furono di nuovo considerati nemici. In gran parte furono condannati alla pena di morte in processi-farsa e quindi giustiziati. Il buon nome venne restituito loro solo dopo il crollo del regime comunista in Polonia nel 1989.
Museo dell'Armii Krajowej in via Wita Stwosza 12 Museo dell'"Armii Krajowej" in via Wita Stwosza 12
Non si può certo dimenticare, che ad attrarre i turisti a Cracovia sono la figura di San Giovanni Paolo II, di Santa Suor Faustina Kowalska nonchè il culto della Divina Misericordia, sempre più diffuso tra i fedeli. Potete recarvi in luoghi segnati dalla presenza di questi Grandi nello Spirito, seguendo le numerose tracce della loro presenza nella città. Cracovia è l'unica al mondo che ospiti nel suo tessuto urbanistico luoghi legati a quasi tutta la vita di Karol Wojtyła. Questa città lo ricorda studente universitario della facoltà di lettere, operaio, attore, poeta, seminarista, giovane sacerdote durante le sue prime messe, docente universitario, sacerdote degli studenti e delle famiglie, vescovo, metropolita di Cracovia e infine capo della Chiesa cattolica... Numerosi sono i luoghi da visitare, tra cui i più significativi sono: la Basilica di San Floriano, il Palazzo dei Vescovi, la Basilica di San Franceso d'Assisi dei Padri Francescani, il Palazzo dei Decani, il Collegium Novum dell'Universita Jagiellonica, La Collegiata Accademica di Sant'Anna, La Basilica Arcicattedrale di Santo Stanislao da Szczepanów e di San Venceslao sul Wawel, il Santuario della Divina Misericordia a Łagiewniki dove riposano le spoglie di Santa Faustina.
"Permettete che, prima di lasciarvi, rivolga ancora uno sguardo su Cracovia, questa Cracovia della quale ogni pietra e ogni mattone mi sono cari, e che guardi ancora da qui la Polonia... E per questo, prima di lasciarvi, vi chiedo di accogliere ancora una volta con fede, speranza e amore tutto il patrimonio spirituale che si chiama "Polonia". (...) Di non perdervi mai d'animo e di non prostrarvi, di non scoraggiarvi e di non tagliare le radici dalle quali siamo cresciuti."
Giovanni Paolo II, la spianata dei Błonia a Cracovia, 10 giugno 1979
Cattedrale del castello di Wawel Veduta della cattedrale del castello di Wawel
Cracovia - il Fondaco dei Panni Sukiennice – il Fondaco dei Panni
Il Barbacane di Cracovia Il Barbacane
Cracovia, la piazza del Mercato con Chiesa Mariana di S. Adalberto Piazza del Mercato con Chiesa Mariana di S. Adalberto
Cracovia e la scultura dell'Eros Bendato Sukiennice e la scultura di Igor Mitoraj “Eros bendato”
Cracovia Sinagoga Tempel Sinagoga Tempel
Cracovia - Chiesa Arca del Signore La chiesa "Arca del Signore"
Cracovia - il teatro di Juliusz Słowacki Il teatro di Juliusz Słowacki
Ma si tratta anche di una città leggendaria, la cui storia è legata al periodo di massimo splendore dell'antica capitale polacca. Si narra che un tempo lontano un popolo slavo decise di stabilirsi nella vasta piana solcata da un fiume, un luogo accogliente e facilmente difendibile, grazie ad una altura calcarea. Sulla rocca venne costruito un castello e ai suoi piedi si formò una città. Il re si chiamava Krak e da lui discende il nome di Cracovia… Sono sicura che visitandola riuscirete a ritrovare la straordinaria atmosfera dei secoli passati e che ricorderete per sempre il fascino di questa città che accoglie con grande calore ogni nuovo arrivato.
Le leggende di Cracovia "Leggende di Cracovia"

Il tour di Cracovia può essere completato con una visita (anche breve, magari in tram) al quartiere industriale di Nowa Huta, completamente fuori l'itinerario turistico, la cui costruzione iniziò nel 1949. Nowa Huta rappresenta il modello della città comunista: viali enormi, tanti spazi verdi, palazzoni in tipico stile socialista. Il grande sobborgo operaio nacque intorno all'acciaieria che forniva il 50% della produzione complessiva di acciaio della Polonia, impiegando circa 40.000 operai che qui vivevano con le loro famiglie. Non fu certo una coincidenza, il fatto che questa città socialistica fu creata nelle vicinanze di Cracovia. Lo scopo del governo era di eliminare, con la formazione della classe operaia, le idee della classe intellettuale polacca che da secoli era legata all'università di Cracovia, la più importante in Polonia. La storia però prese un'altra piega. I primi scontri tra operai e governo comunista avvennero proprio a Nowa Huta negli anni ’60, in seguito al mancato permesso di costruire una chiesa nel quartiere. Al tempo stesso gli intellettuali di Cracovia e gli operai si unirono in una lotta comune contro il regime comunista. Risultato: oggi nel quartiere si trova la monumentale chiesa di Santa Madre Regina di Polonia, a forma di arca e per questo motivo anche chiamata Arka Pana (Arca del Signore). La prima pietra di questa chiesa proviene dal sepolcro di San Pietro e fu posta da Karol Wojtyła nel 1965, ma è solo nel 1977 che il quartiere vede realizzato il suo sogno. Se avrete un po' di tempo, a Mogila, periferia sud-orientale, si trova il bel Complesso Conventuale dei Cistercensi (1222) formato dalla chiesa e dal monastero con un grande giardino. Dall'altro lato della strada potete ammirare un'altra chiesa, di legno: la chiesa di San Bartolomeo, una delle più antiche in Polonia (XV secolo).

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